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Fave e pecorino, il 1 maggio romano

Fave e pecorino

La bellezza dei giorni di festa non è data solamente dall’opportunità di non andare a lavoro, ma anche e soprattutto di vivere quel legame storico e naturalistico dato dall’enogastronomica. Per la festa del 1 maggio, dove si celebra il lavoro e i lavoratori, c’è un binomio alimentare gustoso, sano e particolarissimo: quello dato dalle fave e pecorino.

Una tradizione romana

Sono diverse le regioni che rivendicano l’originalità di questa tradizione, ma è altrettanto vero che il Lazio può vantare una produzione particolareggiata delle fave e un pecorino DOP (come quello romano) semplicemente favoloso. Anche per questo motivo per i romani il primo maggio è il giorno dedicato alle cosiddette scampagnate, alle gite fuori porta e ai pranzi con amici e parenti dove gustare, appunto, fave e pecorino.

La storia di questi ingredienti ripercorre le origini della civiltà romana. Il pecorino, infatti, conduce direttamente alla Roma antica, dove per moltissimo tempo venne considerato come l’alimento adatto per i legionari e i soldati che lo consumavano prima di scendere in battaglia. Le fave, invece, ci portano fin all’antica Grecia dove originariamente questo alimento veniva legato alla morte e a diverse (e curiose) superstizioni. Ad esempio il celebre Pitagora considerava il baccello della fava come il simbolo dell’accesso al regno dei morti e che i semi della fava contenessero le anime dei defunti. Anche per questo motivo, ancora oggi, a Roma il 2 novembre (giorno dedicato alla commemorazione dei defunti) si preparano le cosiddette fave dei morti, un dolce a base di cannella e mandorla caratterizzati dalla forma tipica della fava.

La ricetta

Nonostante le fave e il pecorino siano due ingredienti estremamente semplici, la loro unione rappresenta uno dei più spettacolari esempi di ricchezza gastronomica. Per accompagnare questa ricetta non si può certo ignorare il vino (l’acqua non è contemplata ed è oggetto di ironie da parte dei romani), preferibilmente rosso e dei Castelli Romani.

Come e dove gustarle

La tradizione prevede che le fave e il pecorino siano gustati semplicemente insieme, senza aggiunte di altri ingredienti. La creatività gastronomica, però, ha trovato nei secoli numerose applicazioni e se in alcuni casi due buone fette di pane (rigorosamente casareccio) possono accompagnare il sapore di fave e pecorino, la tradizione romana propone anche diverse ricette a base di fave. Sono celebri le fave alla romana con guanciale, la vignarola (fave, carciofi e piselli), la minestra di fave fresche e la favata (a base di fave secche, finocchio selvatico e salsicce).

Durante questo giorno di festa (in Italia il 1 maggio è festa nazionale) è possibile trovare in giro per il Lazio diverse sagre e tradizioni nelle quali gustare le fave con il pecorino locali. Come abbiamo già anticipato nel Lazio si trova il maggior rendimento nazionale delle coltivazioni di fave. Oltre alle sagre la tradizione più festosa prevede di organizzare un pic-nic (clima permettendo) con gli amici e concedersi il piacere di gustare fave e pecorino godendo del primo sole di stagione.

Le proprietà benefiche

Oltre a rispondere a una tradizione antica, gustare fave e pecorino è anche salutare per il proprio benessere psicofisico. Dal punto di vista nutrizionale, infatti, le fave sono ottime come fonte di ferro, vitamine, acido folico e proteine e sono ottime per ridurre il colesterolo, perdere peso e migliorare la luminosità della propria pelle. Per quel che riguarda il pecorino romano, invece, oltre ad avere un sapore gradevolissimo e ad avere un’alta digeribilità, parliamo di un alimento ricco di calcio, vitamina E, D e A, proteine e magnesio. L’introduzione nell’alimentazione di questo cibo aiuta a prevenire numerose malattie e a migliorare l’attività del cuore.

Mangiare fave e pecorino il primo maggio è quindi un’occasione unica per divertirsi, mangiare sano e trascorrere una giornata all’insegna della compagnia e del benessere.

 

Immagine in evidenza: thanks to www.peopleforplanet.it

Scritto da Daniele Di Geronimo

Giornalista pubblicista e Copywriter. Da Roma non ho preso solo la provincia di nascita, ma anche l'amore e l'interesse per una città unica nel suo genere convinto che il meglio della sua storia possa (e debba) ancora essere vissuto e raccontato.

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