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I cimiteri di Roma: devozione religiosa e memoria storica

Cimiteri di Roma

Nel cosiddetto “mese dei morti”, ovvero novembre che inizia con la festività cattolica della Commemorazione dei fedeli defunti (il 2 di questo mese), è utile conoscere più da vicino la realtà dei cimiteri di Roma che in molti casi rappresentano, oltre al tradizionale luogo di sepoltura, anche dei veri e propri monumenti di importanza storica.

Per avere tutte le info in materia, anche su chi ha diritto alla sepoltura dei cimiteri di Roma, è possibile consultare l’apposito sito dei cimiteri capitolini. Qui sono elencate anche gli 11 cimiteri presenti a Roma, divisi nei tre maggiori e negli otto minori. I tre cimiteri maggiori di Roma sono:

  • Cimitero Monumentale del Verano;
  • Cimitero Flaminio – Prima Porta;
  • Cimitero Laurentino.

Il più grande dei tre è il Cimitero Flaminio – Prima Porta che occupa una superficie di 140 ettari, seguito dal Cimitero del Verano (83 ettari) e poi il Cimitero Laurentino che si estende per 21 ettari. I cosiddetti cimiteri “minori”, invece, sono:

  • Cimitero di Ostia Antica;
  • Cimitero San Vittorino;
  • Cimitero Isola Farnese;
  • Cimitero Castel di Guido;
  • Cimitero Cesano;
  • Cimitero Maccarese;
  • Cimitero di Santa Maria di Galeria;
  • Cimitero Santa Maria del Carmine – Parrocchietta.

All’interno di ogni cimitero, se si è in possesso dei requisiti necessari, possono essere sepolte anche persone che in vita non hanno praticano alcun culto religioso. In alcune di queste strutture, inoltre, esistono delle aree destinate a chi ha professato altri culti o delle zone divise in base alla nazionalità. A tal proposito è doveroso ricordare come a Roma esistano anche il Cimitero Acattolico, il Cimitero francese e il Cimitero del Commonwealth, ed è destinato ai soldati caduti durante la seconda Guerra Mondiale.

I cimiteri maggiori di Roma

Come detto, oltre alla pratica di devozione religiosa, i cimiteri di Roma, soprattutto i tre maggiori, hanno un importante valore anche dal punto di vista storico.

Cimitero Monumentale del Verano

Il Cimitero del Verano, che è così chiamato per il nome della famiglia romana (i Verani) che possedevano questo campo, è il più antico di Roma. Vi era qui una necropoli romana e come lo conosciamo oggi fu edificato a inizio Ottocento per poi essere consacrato nel 1835. Questo cimitero è stato ampliato nel corso dei secoli ed è caratterizzato da un ingresso molto suggestivo, composto da quattro statue, raffiguranti il Silenzio, la Meditazione, la Carità e la Speranza. Nel 1943 subì gravi danni a seguito del bombardamento del quartiere di San Lorenzo. Oggi il Verano è considerato come un vero e proprio museo a cielo aperto perché conserva preziose opere d’arte ed è esso stesso una testimonianza storica.

Cimitero Flaminio – Prima Porta

Questo cimitero è il più grande d’Italia (e considerato come una perla di architettura cimiteriale) tanto da essere percorso da strade interne che si estendono per circa 37km. Il Cimitero di Prima Porta è suddiviso in base alle confessioni religiose e comprende anche il Giardino dei Ricordi, ovvero una collina di circa tre ettari destinata al rito della dispersione delle ceneri per coloro che scelgono la cremazione. Il Cimitero Flaminio è noto anche perché ospita le sepolture di personaggi noti come Enrico Berlinguer, Gino Cervi, la Sora Lella (Elena Fabrizi), Bombolo (Franco Lechner), Pietro Mennea, Domenico Modugno e Bice Valori.

Cimitero Laurentino

Dei cimiteri maggiori il Cimitero Laurentino è il più recente; è stato infatti consacrato nel 2002. Tra le caratteristiche di questo cimitero è la presenza della Cappella del Gesù Risorto (una struttura circolare di 220 metri quadri) e del Giardino degli Angeli. Qui sono simbolicamente sepolti i bambini abortiti ed è uno spazio che deroga la legge della territorialità, permettendo di accogliere tutti i bambini mai nati dei romani, a prescindere dal municipio di residenza.

 

Immagine in evidenza: thanks to lavoltache.com

Scritto da Daniele Di Geronimo

Giornalista pubblicista e Copywriter. Da Roma non ho preso solo la provincia di nascita, ma anche l'amore e l'interesse per una città unica nel suo genere convinto che il meglio della sua storia possa (e debba) ancora essere vissuto e raccontato.

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